Approfondimenti
Agopuntura in travaglio. L'efficacia di questa tecnica nel limitare il dolore in travaglio di parto non è definita. Non ha effetti collaterali, anche se i vantaggi ancora non sono chiari. I risultati degli studi disponibili mostrano che fra le donne che scelgono l'agopuntura è minore la richiesta di analgesia in travaglio.
Analgesia epidurale. E’ sicuramente la tecnica farmacologica più efficace per ridurre il dolore durante il travaglio di parto: per poter eseguire l'epidurale è necessaria una visita dall'anestesista nelle settimane che precedono il parto, alcuni esami specifici e l'espressione del consenso informato da parte della donna. L'epidurale consiste in una puntura effettuata da un anestesista nella parte bassa della schiena (regione lombare) con cui viene inserito un sottilissimo tubicino (catetere) attraverso il quale viene somministrato l'anestetico. Il catetere viene lasciato per tutta la durata del travaglio e tolto solo dopo il parto: in questo modo potranno essere somministrate le dosi successive di anestetico senza altre punture. Chi sceglie l'epidurale deve sapere che è molto efficace per ridurre il dolore, che non è necessario rimanere sdraiate a letto durante il travaglio e si può scegliere la posizione che si preferisce. Tuttavia il parto diventa un evento medicalizzato, quindi: si viene sottoposti al monitoraggio continuo del battito cardiaco del feto; c'è una probabilità più elevata di avere parto operativo (quello in cui viene usato forcipe o ventosa ostetrica), o un cesareo; è più alto il rischio di avere la febbre durante e dopo il parto.
Clampaggio tardivo del cordone ombelicale. Le modalità di legatura e taglio del cordone ombelicale dopo la nascita, definito clampaggio, sono cambiate nel corso del tempo. Dal clampaggio immediato, eseguito non appena il neonato termina l'espulsione dal canale del parto e il cordone ancora pulsa, a quello tardivo, in cui si attende che il cordone cessi di pulsare prima di procedere alla legatura e al taglio. Il clampaggio tardivo avrebbe almeno due vantaggi per il neonato: un minor rischio di sviluppare anemia e il rispetto dell'adattamento fisiologico, visto che continuerebbe a ricevere sangue placentare ricco di ossigeno nei momenti immediatamente successivi alla nascita.
Contatto pelle a pelle. Tenere il neonato a contatto pelle a pelle subito dopo la nascita ha molti effetti benefici sulla salute di madre e bambino, in particolare su termoregolazione, stabilizzazione neonatale, dolore, pianto, stress collegato al parto sia nella mamma che nel bambino e favorisce l'attivazione dei riflessi spontanei del neonato finalizzati al raggiungimento del seno e all'avvio dell'allattamento. E’ possibile sia in caso di parto vaginale sia in caso di taglio cesareo. Anzi in quest’ultimo caso, il contatto pelle a pelle iniziato già in sala operatoria, restituisce un ruolo attivo alla madre e facilita il legame e il benessere di madre e figlio.
Digitopressione in travaglio. E’ una tecnica che rientra nell’ambito della medicina orientale e prevede la pressione su punti definiti del corpo per ridurre il dolore in travaglio. I punti da toccare possono essere diversi durante tutto il travaglio perché le condizioni del travaglio, l’efficacia e anche la sensazione di benessere avvertita dalla donna possono cambiare. Normalmente si consiglia di iniziare presto in travaglio ascoltando la donna per quel che riguarda l’intensità e la durata della pressione.
Idropuntura. Consiste di un'iniezione sottocutanea con soluzione fisiologica in punti precisi nella parte bassa della schiena (sono gli stessi utilizzati dall’agopuntura). Il liquido sotto pelle crea una pressione su determinate zone, come un massaggio, e va a ridurre il dolore.
Induzione al travaglio. L'induzione del travaglio avviene in circa 20%-25% delle gravidanze e rappresenta uno degli interventi maggiormente utilizzati in ostetricia nei paesi sviluppati, con indicazioni e controindicazioni definite. Per indurre il travaglio sono disponibili metodi farmacologici (uso di prostaglandine, misoprostolo, ossitocina) e metodi non farmacologici definiti 'meccanici' (come lo scollamento delle membrane, uso di catetere di foley o di dispositivo a palloncino).
Rivolgimento esterno in caso di presentazione podalica. Si tratta di una manovra ostetrica, che attraverso manipolazioni esterne sull'addome materno, favorisce il rivolgimento del feto e porta la presentazione da podalica a cefalica. La manovra viene eseguita sotto guida ecografica, in ambiente ospedaliero e, laddove ha successo, permette di evitare il taglio cesareo.
Rooming-in. Rappresenta la possibilità per la mamma dopo il parto di avere il neonato in camera con se’ in una culla vicino al suo letto. Nelle strutture in cui è attivo il rooming-in i neonati non vengono portati al nido, ma possono stare vicino alle madri durante tutto il periodo di permanenza in ospedale.
Scollamento delle membrane. Si tratta di una manovra ostetrica, utile per stimolare l’inizio del travaglio senza ricorrere a farmaci, da eseguire a termine di gravidanza. Viene eseguita in presenza di una minima dilatazione del collo dell’utero, con l'inserzione digitale oltre l'orifizio uterino interno e ruotando circolarmente il dito per favorire lo scollamento delle membrane dalla parete dell’utero: questo determina il rilascio di prostaglandine, la cervice uterine diventa più morbida e aumenta l'attività di contrazione dell’utero.
Travaglio in acqua. Questa tecnica appare efficace e chi la sceglie afferma che il travaglio diventa più sopportabile per un effetto di rilassamento muscolare in acqua e con minor ricorso all'analgesia epidurale. Non ha conseguenze sulla durata del travaglio, sulla percentuale di parti operativi o sugli esiti neonatali. Per avere l'effetto migliore, le donne dovrebbero entrare in acqua durante la fase attiva del travaglio e la durata del bagno non dovrebbe superare le due ore. Inoltre la temperatura dell'acqua dovrebbe essere attorno a 36°-37°C. Una durata eccessiva del bagno e una temperatura troppo alta dell'acqua possono infatti, in alcuni casi, provocare una ipertermia nella madre ed effetti indesiderati sul bambino.